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Cinema, quegli strani titoli all'italiana

I film stranieri sottoposti alle più perverse depravazioni linguistiche

di Andrea Michielotto & Manuel Cerfeda

Cinefi (LO) – L’Unione Europea ha appena notificato all’Italia una maxi-multa di 666 milioni di euro per le croniche traduzioni della minchia dei titoli dei film stranieri. Il nostro paese era già stato avvertito a più riprese dai commissari europei, ma ha perseverato nella sua condotta scriteriata. È un vizio italico che si trascina da diversi decenni è che ha toccato veri e propri capolavori del cinema come Quarto potere (in originale “Citizen Kane”), Vogliamo vivere (“To Be Or Not To Be”) e Duello a Berlino (“The Life and Death of Colonel Blimp”) fino ai pasticci western di “Rio Grande” diventato Rio Bravo e “Rio Bravo” diventato Un dollaro d’onore. La tragedia non è riservata solo ai film anglofoni, basti pensare al francese “Domicile conjugal” distribuito da noi con un agghiacciante "Non drammatizziamo… è solo questione di corna".

Pasażerka di Andrzej Munk, ovvero l'insopprimibile necessità della memoria

Martedì 27 gennaio alle ore 21 il Cineforum Falso Movimento come ogni anno celebra a Rovito (Cosenza) la Giornata della Memoria. L'appuntamento pensato e condotto da Ugo G. Caruso prevede la riproposizione di Pasażerka, (La passeggera Polonia 1961-1963), il capolavoro incompiuto di Andrzej Munk, scomparso nel '61 in un incidente stradale tra Varsavia e Lodz durante le riprese del film, a quarant'anni non ancora compiuti.

A Natale torna James Bond ma stavolta è al cineclub

L' Agente 007 esordisce ufficialmente al cineclub ad opera di Ugo G. Caruso. Lunedì 8 dicembre alle ore 21 per il ciclo I capolavori sconosciuti secondo Ugo G. Caruso il Cineclub Alpaville di Roma ripropone "Al servizio segreto di Sua Maestà" (1969), sesto episodio della serie firmato stavolta da Peter Hunt ma per la prima volta senza Connery ne happy end.

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