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Dal Basta! All'Ancora!

di Gianfranco Mascia

Secondo Pierre Levy il “giusto non è votato né a governare né a diventare il capro espiatorio” e nell'intelligenza collettiva i membri devono “essere capaci di vivere insieme, di sopportarsi, di aiutarsi, di rafforzarsi a vicenda...”.

Ecco la chiave interpretativa dei Vi@la. Siamo un gruppo di persone che ha annullato le distanze (perché la rete è extraterritoriale) e valorizzato le competenze. Ci siamo messi in ascolto del mondo ed abbiamo risposto con l'esigenza di una mobilitazione per spiegare chiaro e tondo il nostro BASTA!

Solo in questa maniera, utilizzando i nostri collegamenti, siamo riusciti ad organizzare in tre settimane questo evento del 27 febbraio. Un evento autopromosso, autorganizzato e... autofinanziato. Perché grazie alle migliaia di persone che hanno versato tramite Internet un contributo (anche di 2 o 3 euro) siamo riusciti ad ottenere i finanziamenti necessari per realizzare la manifestazione.

Anche in questo caso si è trattato di un agire collettivo, di azioni che – partite da un impulso individuale – si sono messe in collegamento con le azioni di tanti altri, per raggiungere l'obiettivo che ci eravamo proposti.
Adesso che facciamo?

Dopo due manifestazioni imponenti come queste forse è venuto il momento della riflessione. Dobbiamo fermarci e pensare alla energia accumulata in questi mesi. Una energia frutto delle relazioni e delle collaborazioni tra tutti noi, che dobbiamo necessariamente mettere a disposizione di questo momento storico. Parliamoci fuori dai denti: nessuna forza politica sarebbe stata in grado di organizzare le manifestazioni che noi Vi@la abbiamo realizzato. Non certamente con la stessa intensità, non certamente con la stessa potenza e lo stesso impatto.

Per questo è necessario fermarsi a riflettere. Abbiamo semplicemente la necessità di catalizzare questa potenza in progetti. E per progettare c'è bisogno di tempo, discussione, decantazione. Per diventare più potenti e quindi più incisivi.

Una cosa è certa, il momento di riflessione non dovrà rallentare il nostro ruolo di sentinelle della democrazia, perché nessun altro, in questo momento, può rappresentare meglio questa funzione di controllo dell'operato delle nostre istituzioni. Intendendo con “noi” i vi@la collegati con tutti i soggetti, le associazioni, i gruppi organizzati che condividano le nostre preoccupazioni.

Non possiamo essere così ingenui per non afferrare che l'attenzione avuta dai partiti – soprattutto con la manifestazione di Piazza del Popolo – è legata alla vicinanza elettorale. Ma l'obiettivo è comunque raggiunto: una agenda politica scandita dalle esigenze di noi cittadini, che siamo sì stufi di tutto quello che sta accadendo. Per questo dal Basta! vogliamo passare all'Ancora!: ancora politica con la P maiuscola che si occupi dei problemi concreti del Paese e non delle vicende dell'uomo al potere, ancora più forte un impegno dei nostri parlamentari per risolvere l'anomalia italiana, ancora una assunzione di responsabilità di noi cittadini per utilizzare fino in fondo gli strumenti democratici che abbiamo in mano - la mobilitazione, il controllo e la scelta - perché come ci ha scritto Saramago nella suo saluto del 5 dicembre: “Per fare questo non sono necessarie armi, bastano i voti.”

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