di Giulio Gargia
Qualche anno fa una delle sigle dei movimenti altermondialisti più presenti alle manifestazioni era quella dei “disobbedienti”. Si presentavano con scudi di plastica e caschi per andare a violare le “zone rosse” dei G8 e prendersi inevitabilmente un po' di botte e cariche dalla polizia. Lo facevano per rappresentare plasticamente la necessità di disobbedire al demenziale ordine mondiale delle banche e della finanza senza regole che ci ha portati al naufragio attuale.
Spiaggiati sullo spread, in attesa che qualcuno ci venga a salvare, evitando il disastro in cui ci ha precipitato un comportamento irresponsabile, che ha negato il pericolo fino all'ultimo. Ha scritto qualcuno su Twitter che a Schettino mancava soltanto dire “mi consenta” per completare il quadro e il paragone con il comportamento del nostro ex-premier. Sulla nave, davanti a questo modo di essere, evidente a tutti, l'unico comportamento responsabile è stato l'ammutinamento. Solo così, grazie alla disubbidienza attiva di un gruppo di persone consapevoli, a bordo e sulla costa, si è evitato che la tragedia si trasformasse in una vera e propria strage. E la forza di questo esempio, moltiplicato dall'attenzione mediatica che si riversa sull'Italia da tutto il mondo, ci fa pensare, per suggestione, a cosa dovrebbe accadere in economia, davanti a un meccanismo che con tutta evidenza ci sta portando a sbattere contro scogli da tutti segnalati da tempo: l'esaurirsi delle risorse del pianeta,l'abbandono di ogni senso del bene comune, lo strapotere di pochi ultraricchi che vogliono solo continuare su questa rotta, guidati solo dal pilota automatico del PIL e dello sviluppo senza progresso ormai sempre più insostenibile. In questa situazione siamo chiamati alla ribellione civile, a richiamare tutti quegli Schettino dell'economia e della politica che sono indegnamente ai loro posti di comando. Dobbiamo dire, con tutta la forza che abbiamo: “ora comando io“. E riscrivere le carte navali della nostra navigazione. Come sta facendo Serge Latouche, in questi giorni a Napoli per presentare il disegno di un nuovo modo di pensare e di produrre ( http://www.napolicittasociale.it ) per uscire dalle secche della “crescita obbligatoria” e tornare a vivere senza l'incubo dello spread. Perchè oggi, ammutinarsi è una necessità da cui dipende la nostra vita. Sul Concordia ce lo hanno mostrato senza equivoci. Sta a noi capire ed agire di conseguenza.