You are here

Quando la tv fa scappare le tartarughe e porta i turisti

Una location esotica per 6 milioni di telespettatori a noi, una possibilità di incremento significativo del turismo, italiano ma non solo, a voi. Affare fatto. Il matrimonio tra Magnolia, società di produzione del format L’Isola dei Famosi e il Ministero del Turismo del Nicaragua si celebra nell’entusiasmo sincero della stampa nicaraguense. È una occasione unica per il Paese latinoamericano, uno spot gratuito da trasmettere tutti i giorni, tre mesi all’anno, per tre anni consecutivi, su un canale nazionale italiano più un paio di satellitari. Il 27 febbraio del 2010 perciò inizia la messa in onda. Ma tempo una settimana, l’idillio esotico subisce una prima, importante, incrinatura. Nella puntata del 3 marzo, lo scrittore Aldo Busi, famoso in gara, si sfoga: "A proposito dell'isolotto su cui siamo stati scagliati (…)

Ci è stata presentata come una grande signora in un ambiente elegante e siamo capitati presso una barbona dentro una latrina.(…) l'acqua è piena di alghe, tutte le palme sono state tranciate, ci sono segni di bivacchi precedenti, lattine, bambole di plastica, non c'è un fiore".

Poi continua: "La barriera corallina è pericolosissima perché torbida. Se uno mi dice “Busi vai in un Paradiso' e poi mi trovo in un cesso...” Parole più devastanti di una tempesta tropicale, subito schizzate sulla stampa internazionale. Questa, la cronaca del day after: la popolazione indigena, i garifuna, della costa caribeña del Nicaragua insorge offesa e minacciosa contro i 120 italiani che si aggirano per i cayos caraibici.

Secondo varie indiscrezioni, ingaggiano colluttazioni con membri dello staff, esibendo machete e la ferma intenzione di non volere più vedere italiani nel posto. Il Ministero del Turismo indice una agitata conferenza stampa durante la quale viene letto il comunicato di Francesco Pucci, produttore esecutivo di Magnolia: la produzione chiede scusa e si dissocia da Busi, “personalità presuntuosa e irrispettosa, volta a cambiare il meccanismo del programma”. Poi, millantando un’improbabile cifra da Guiness, rassicura che la diretta successiva, con il dietro front (coatto) di Busi che esorta a visitare il Nicaragua, è stata seguita da 15-18 milioni di telespettatori. Un serbatoio capiente per futuri vacanzieri, blanditi da immagini di paradisi terrestri montate e messe in onda a mo’ di riparazione. Intanto, nell’attesa di verificare, dati sui flussi turistici alla mano, l’efficacia di tutta l’operazione, ci si può domandare cosa accade quando una macchina produttiva e organizzativa da 20 milioni di euro fa irruzione in microcosmi sociali e ambientali di fragile bellezza, dichiarati area protetta. Dove ad esempio fino a ieri regnava la tartaruga Carey, una specie a rischio estinzione. Ora è insidiata anche dal turismo televisivo.

Categorie: