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La rivolta degli immigrati nel giorno dei mondiali

Cronaca in diretta di un testimone della sparatoria e dei fatti avvenuti il 13-14 luglio a Castel Volturno

di Gian-Luca S. Castaldi

A Castel Volturno, nel quartiere di Pescopagano, la sera del 13 luglio 2014 (ore 20:00) due ragazzi originari della Costa d’Avorio sono stati feriti con un’arma da fuoco, a seguito di una lite con due italiani. I nomi dei due ragazzi sono YUSSIF BAMBA (35 anni) e NICOLAS GYAN (37 anni). La ragione della lite è stata molto superficiale. Yussif stava trasportando una bombola di gas ed è stato fermato da due italiani, Pasquale Cipriano (padre) e Cesare Cipriano (figlio), proprietari di un’agenzia di vigilanza privata. Questa agenzia, tra l’altro, non è neanche registrata: legalmente non esiste. I due sono scesi dalla macchina ed hanno cominciato a minacciare Yussif chiedendo dove avesse preso quella bombola. Infatti i due Cipriano, oltre a gestire un controllo privato ed abusivo della zona, vendono bombole del gas, e pensavano che il ragazzo avesse rubato la bombola, dato che non l’aveva comprata da loro. Il ragazzo ha insistito a ripetere che la bombola non l’aveva rubata a loro, ma che era sua, e allora Cesare Cipriano (figlio) lo ha aggredito. Nicolas, connazionale di Yussif, è intervenuto per aiutare l’amico, finché i due aggressori non sono scappati con la macchina. Una volta che la macchina si è allontanata, Nicolas ha chiesto a Yussif cosa fosse successo, e mentre quest’ultimo raccontava, la macchina è tornata. Dentro c’era solo Cesare Cipriano, che ha aperto il fuoco ed ha sparato ad entrambi ferendoli alle gambe.

Oggi sciopero degli stranieri, la FNSI chiede più attenzione ai media

La giornata di “sciopero degli stranieri” di oggi, 1 marzo, è un'iniziativa di impegno civile nel solco della promozione e della tutela dei diritti umani di tutti, linea che ha visto e vede la Fnsi (con Associazione della società civile) al centro di iniziative che hanno toccato l’opinione pubblica: le manifestazioni sui Cie (Centri di identificazione e espulsione), vietati ai giornalisti da un provvedimento dell’ex Ministro Maroni finalmente revocato dall’attuale Ministro degli Interni Cancellieri.

L’Italia dei Blacks Out

di Aly Baba Faye
Sociologo – Esperto di migrazioni

Oggi in Italia l’immigrazione si sta rivelando sempre più come spia di una sorta di schizofrenia che connota la psicologia collettiva della società italiana. Da una parte il bel paese non può più fare a meno dell’immigrazione, dall’altra stenta ad accettare il fenomeno accettandolo fino in fondo. Si fomentano le paure con campagne allarmistiche nei confronti delle popolazioni immigrate. Persino il premier Silvio Berlusconi, dopo un Consiglio dei Ministri tenuto in Calabria sulla legalità a seguito dei fatti di Rosarno e della “deportazione dei neri”, non ha avuto scrupoli nell’affermare che “meno immigrati vuol dire meno criminali”. Un’affermazione grave e meschina che ricorda periodi cupi della storia dell’umanità e che crea violente tensioni nella convivenza civile. Al contempo, però, si affidano le cose di casa e la cura dei propri cari a persone immigrate. Sta tutta qui la narrazione dell’immigrazione nella società italiana. Ed è da qui che bisogna partire per comprendere l’idea di una “stretta sociale degli immigrati”.

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