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Come funzionava il rullo compressore di France Telecom

Mi hanno distrutto

Brani del libro di Yonnel Dervin* raccolti e commentati da Catherine Magueur

8 settembre 2009
Racconta Yonnel: “L’aria vagamente imbarazzata,  il mio  manager ( sic !), mi annuncia il mio cambio di ufficio verso la strada che dà a un garage.”
Retrocesso! Dopo 30 anni di servizio. Lui che è stato sempre oggetto di buone valutazioni! 
“E’ una cosa un po’ delicata da  dirti…ma sei arrivato ai limiti delle tue capacità. - continua a ricordare Dervin - Penso che alla tua età,  non avrai più molte possibilità di fare progressi” 

L’Italia dei Blacks Out

di Aly Baba Faye
Sociologo – Esperto di migrazioni

Oggi in Italia l’immigrazione si sta rivelando sempre più come spia di una sorta di schizofrenia che connota la psicologia collettiva della società italiana. Da una parte il bel paese non può più fare a meno dell’immigrazione, dall’altra stenta ad accettare il fenomeno accettandolo fino in fondo. Si fomentano le paure con campagne allarmistiche nei confronti delle popolazioni immigrate. Persino il premier Silvio Berlusconi, dopo un Consiglio dei Ministri tenuto in Calabria sulla legalità a seguito dei fatti di Rosarno e della “deportazione dei neri”, non ha avuto scrupoli nell’affermare che “meno immigrati vuol dire meno criminali”. Un’affermazione grave e meschina che ricorda periodi cupi della storia dell’umanità e che crea violente tensioni nella convivenza civile. Al contempo, però, si affidano le cose di casa e la cura dei propri cari a persone immigrate. Sta tutta qui la narrazione dell’immigrazione nella società italiana. Ed è da qui che bisogna partire per comprendere l’idea di una “stretta sociale degli immigrati”.

Media e immigrati, una fabbrica di stereotipi

Ce lo racconta una ricerca di Scienze della Comunicazione di Roma

di Davide Pelanda

Forse i giornalisti dei mass media italiani, soprattutto quelli televisivi, dovrebbero fare un serio esame di coscienza e un mea culpa. Motivo? Perché descrivono lo straniero perlopiù come elemento da trattare nella cronaca o da relegare al tema della sicurezza. Senza nessuno scrupolo, né intervento serio per capirne il fenomeno migratorio. Ce lo dicono i ricercatori della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma con la “Ricerca nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani”. Per una settimana dei primi sei mesi del 2008 sono stati analizzati un totale di 5684 servizi di telegiornale andati in onda: di essi solo 26 servizi affrontano l'immigrazione senza legarla, al contempo, a un fatto di cronaca o al tema della sicurezza.

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