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Se la paura non fa paura

di Aly Baba Faye

Voglio parlare della paura.

Ancora oggi, nonostante viva in Italia da ventisei anni e sia sposato con una italiana con la quale ho avuto tre figli - cittadini del mondo ma italiani a tutti gli effetti - mi può capitare di vivere una scena come questa: sono sull’autobus e nel prendere posto mi avvicino ad una donna anziana. Questa prontamente si allerta e stringe più forte a sé la borsa.

È un gesto meccanico, automatico, comandato dalla paura.

Io però di questa paura ho rispetto. Perché è un sentimento, legittimo, e come tale non può essere ignorato.

I paparazzi infiltrati dall’intelligence?

Al Servizio di Videocracy

Qualche giorno fa, in un’intervista a Klaus Davi, Gioacchino Genchi ha evocato l’ombra di interventi dei servizi segreti nella gestione di quel mondo di agenzie fotografiche, riviste di gossip, aspiranti veline, puttanieri e faccendieri in odore di lenocinio che tracima dalle varie inchieste su “Vallettopoli”.

Barbe finte e intercettazioni genitali

Dalla strategia della tensione alla strategia dell’erezione

La stampa nazionale ci ha informato che paparazzi, annusapatte, guardoni con il tele-obiettivo, occhi e orecchie indiscreti, le cui gesta hanno riempito la nostra attenzione mediatica negli ultimi mesi fosse in realtà una nuova strategia, manovrata dai servizi segreti.

Insomma, dalle bombe che uccidevano persone, tipiche della strategia della tensione, alle bombe mediatiche: lo sputtanamento è la continuazione della guerra (prima fredda, oggi tiepida di lenzuola) con altri mezzi.

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