Settimanale on line di Cultura, Spettacolo e Comunicazione

Inserto allegato a Terra, periodico ambientalista. Ideato e diretto da Giulio Gargia.
3D esce in edicola con 8 pagine di cronaca a fumetti, e 8 pagine di approfondimenti.

La grande bellezza di un film scritto sul nulla

Giuseppe Di Giacomo commenta il lavoro di Paolo Sorrentino

La grande bellezza di un film scritto sul nulla

di Riccardo Tavani

Vediamo il film al Cinema Barberini di Roma e andiamo poi a mangiare un piatto di spaghetti a pochi passi da Via Veneto. Gli domando se il raffronto, tanto insistito dalla stampa, tra la Dolce Vita di Fellini e la Grande bellezza di Sorrentino abbia una sua ragione. Il professore Giuseppe Di Giacomo, ordinario della cattedra di Estetica alla Sapienza di Roma, versandomi del rosso, risponde che indubbiamente l’influenza gravitazionale del pianeta Fellini non ha potuto fare a meno di attraversare l’atmosfera di questo distante corpo astrale. Non c’è solo un certo sapore degli scorci e delle riprese, le feste, le suore, i prelati, quanto la mancanza di un vero centro o soggetto narrativo.

“Perché ci avete fatti?”, generazioni e degenerazioni in “Nebraska”, secondo Di Giacomo, filosofo dell’arte

Giuseppe Di Giacomo, filosofo dell’arte, commenta il film di Alexander Payne “Nebraska”
L’improvvisa forza messianica di un road movie all’indietro

di Riccardo Tavani

“C’è un’intesa segreta fra le generazioni passate. Noi siamo stati attesi sulla terra. A noi, come ad ogni generazione che ci ha preceduto, è stata data in dote una debole forza messianica, su cui il passato ha diritto”. Questa chiave di lettura del film ce la offre, nella sua seconda Tesi di filosofia della storia, Walter Benjamin, uno dei più importanti filosofi del ‘900, da sempre al centro della ricerca e dell’insegnamento del professore Giuseppe Di Giacomo, titolare della cattedra di Estetica alla Sapienza di Roma. Vediamo con lui Nebraska al Tibur, lo storico cinema nel quartiere San Lorenzo. Usciti poi dalla sala risaliamo un isolato e ci troviamo da Sanlollo a mangiare una pizza e ottimi arancini siciliani al ragù, accompagnati da una caraffa di birra alla spina. Discutiamo del film.

Crisi Venezuelana: quel che tacciono i media

Lo schema è sempre lo stesso: l'intera seconda metà del XX secolo è stata contrassegnata dall'ingerenza violenta di Washington che ha imposto col sangue dittature o governi fantoccio compiacenti

di Paolo Maccioni

da www.megachip.info

Non è solo l'Ucraina ad essere sotto pressione. Anche in Venezuela (altro punto di frizione ai confini dell'Impero) registriamo disordini e sistematiche manipolazioni dei media occidentali. Per comprendere qualcosa sui disordini di queste ore in Venezuela, e diradare la cortina di versioni discordanti che puntualmente avvolge questo tipo di notizie, può essere utile un semplice esercizio di comparazione fra quotidiani. Prendiamo ad esempio La Stampa e Il Fatto Quotidiano.

Il quotidiano torinese pubblica un'intervista a Moisés Naím, il Fatto invece riporta un articolo firmato da Fabio Marcelli. Interessante il raffronto fra i titoli che raccontano i guai di Nicolás Maduro, il presidente chavista in carica.

La Stampa: "Maduro sta uccidendo il Venezuela".

Agli antipodi il titolo del Fatto Quotidiano: "Venezuela, il fascismo non passerà".

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