Settimanale on line di Cultura, Spettacolo e Comunicazione
Inserto allegato a Terra, periodico ambientalista. Ideato e diretto da Giulio Gargia. 3D esce in edicola con 8 pagine di cronaca a fumetti, e 8 pagine di approfondimenti.
Scanzonato, profondo, lacerante, senza illusioni ma apre alla speranza.
di Riccardo Tavani
Si sentiva il bisogno di una simile ventata di aria fresca nel cinema italiano. È la vera sorpresa del nostro cinema non solo dell’anno appena apparso ma anche di quelli indietro per almeno una decina abbondante di anni a questa parte. Girato con una manciata di spiccioli (quindicimila euro), di giornate di ripresa (undici) e con una Canon 5D da discount dell’elettronica, ottiene un risultato di forma, narrazione e significati davvero stringente e convincente.
Doppio giro di vite nel cinema come poema di Pippo Delbono
di Riccardo Tavani
Si dovrebbe guardare al cinema di Pippo Delbono come a un unico spazio poetico-narrativo, fatto di canti, proprio come in un poema. Questo di Sangue è fin qui il canto più scabroso, sia per il tema-girone in cui ci fa scendere, sia per le due figure che ci mette nella carne viva e negli occhi. Il tema di questa cantica è quello della morte. La prima figura è la vecchia madre del poeta, che e-sangue scivola, prima bisbigliante poi sempre più muta, dal letto di casa a quello d’ospedale, all’esposizione nella camera mortuaria, al gorgo meticolosamente piombato di una bara. La seconda figura è quella visceralmente repulsiva nell’inconscio pubblico, ancora oggi, di Giovanni Senzani. Capo delle Brigate Rosse nel sangue acceso del suo capitolo finale, è responsabile anche dell’esecuzione di Roberto Peci, fratello del pentito Patrizio, in un luogo desolato e sporco della periferia romana.
Martedì 14 alle ore 20,45 al Teatro Comunale di Rovito (Cosenza) per il primo Cineappuntamento del 2014 Ugo G. CarusopresentaHo servito il re d’Inghilterra (Obsluhoval jsem anglického krále - Repubblica Ceca / Slovacchia 2006 in v.o.s.i), film inedito in Italia del maestro Jirí Menzel tratto dal romanzo di Bohumil Hrabal. Interviene telefonicamente Silvana Silvestri de Il Manifesto.