Settimanale on line di Cultura, Spettacolo e Comunicazione

Inserto allegato a Terra, periodico ambientalista. Ideato e diretto da Giulio Gargia.
3D esce in edicola con 8 pagine di cronaca a fumetti, e 8 pagine di approfondimenti.

“La mia classe”, sul set con gli immigrati

Dare voce e visione ai nuovi soggetti e schermi della trasmigrazione cinematografica

di Riccardo Tavani

Dare voce a chi non ce l’ha, a chi è tolta, a chi non sa o viene impedito di esprimersi. Dare voce ha il senso di dare o ridare una possibilità, una chance storica, sociale a chi viene o è stata negata. Questo, secondo Walter Benjamin, è lo strato più autentico che è al fondamento di ogni arte e che ogni singola opera dovrebbe essere capace di far riemergere. In questo film questo dare voce, in quanto possibilità, assume una duplice faccia: cinematografica e civile. C’è, infatti, da una parte, un produttore, Gianluca Arcopinto della Pablo, il quale non è nuovo a dare una possibilità di espressione a progetti, idee di cinema che esulano dalle vie canoniche. Dall’altra, due sceneggiatori, Claudia Russo e Gino Clemente, che insieme a un regista, Daniele Gaglianone, danno voce a un gruppo di immigrati, provenienti da diversi punti del pianeta. Dare voce qui significa letteralmente offrire loro la possibilità di esprimere pensieri e sentimenti nella lingua del Paese nel quale sono approdati, l’Italia.

Rodriguez, il cantautore che visse due volte

A Rovito (Cosenza) per il nono incontro del ciclo Ombre sonore. Storie di musica attraverso il cinema, la rassegna ideata da Ugo G. Caruso e Giuseppe Scarpelli mercoledì 22 ore 20.45 e’ in programma Searching for Sugar Man, il documentario anglo-svedese di Malik Bendjelloul, vincitore dell’Oscar 2013 per il miglior documentario. Ugo G. Caruso nel presentare il film racconta la sua esperienza di spettatore allo straordinario concerto romano di Rodriguez al Circolo degli Artisti nel 2009.

A nessuno si attaglia meglio il proverbio “Nemo propheta in patria” più che a Sixto Rodriguez, il più insolito successo nella storia della musica. Lo scoprono in un bar di Detroit, alla fine degli anni Sessanta, due produttori convinti d'aver trovato il profeta di una generazione, una sorta di Bob Dylan ispanico. Avevano ragione, ma il pubblico non se ne accorge: il primo disco di Rodriguez è un capolavoro ma anche un fiasco. Negli USA. Ma nel Sud Africa dell'Apartheid, dove arriva clandestinamente, Rodriguez diventa una leggenda, la sua musica la colonna sonora di una generazione in lotta. All'insaputa dell'autore, che si ritira dalle scene. Finché, trent'anni dopo, due fan decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto.

Searching for Sugar Man è il racconto di una vicenda straordinaria che parla del riscatto e della forza della musica.

Arnoldo, altroché se ti ricordo!

di Ugo G. Caruso *

Il grande attore appena scomparso nel ricordo del fondatore del Movimento Telesaudadista.

Se n’è andato un protagonista della prima ora e tra i più carismatici della televisione che amiamo. Arnoldo Foà amava ripetere che “per essere un attore bisogna innanzitutto essere”. E non v’è dubbio che egli sia stato nel corso di quasi un secolo di vita un testimone del Novecento italiano. Dall’infanzia ferrarese all’apprendistato d’attore a Roma dove fu escluso dal CSC in quanto ebreo. Dall’identità fittizia di Puccio Gamma per sfuggire alle persecuzioni razziali al solenne annuncio radiofonico della fine della guerra con quella sua voce inconfondibile, grave, pastosa, profonda, intonata al profilo affilato e all’aria severa.

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