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Bosch, Turner e Pollock. L'ossessione iconica dalla pittura al cinema nella 2a edizione della rassegna 'La tela e lo schermo' a Rende (Cosenza)

Si ritorna a parlare dei tanti fili che collegano la settima arte alla pittura nella seconda edizione de La tela e lo schermo Un breve excursus cinematografico sul rapporto tra cinema e arti figurative, la rassegna diretta da Giuseppe Scarpelli  con la consulenza dello storico del cinema, Ugo G. Caruso. 

La kermesse, come lo scorso anno è realizzata dal Cineforum "Falso Movimento" e si segnala più che mai come autentico fiore all'occhiello del Settembre Rendese, la manifestazione che ha luogo ogni estate nel popoloso centro del cosentino, arrivata proprio quest'anno alla sua cinquantesima edizione. 

Le tre serate ospitate come di consueto al Museo del Presente, in Piazza Italia a Rende, sono previste per giovedì 17, venerdì 18 e sabato 19 a partire dalle 20.30. 

Nel corso del primo incontro Giuseppe Scarpelli presenterà la rassegna e subito dopo Ugo G. Caruso parlerà brevemente dei film proposti ed in particolare del titolo da lui scelto ed in programma la sera stessa, Il giardino delle delizie (Polonia- UK - Italia 2004), diretto dal regista polacco Lech Majewski. Tratto dal suo romanzo Metaphisysics, il film, scritto, diretto, fotografato, montato e musicato da Majewski, è un'ennesima ma originalissima variazione sull'eterno conflitto tra Eros e Thanatos. Quando Claudine, storica dell'arte, incontra l'ingegnere Chris è subito attrazione travolgente. I due cercano una camera con vista a Venezia, città della bellezza decadente, dove amarsi e condividere la passione per il pittore fiammingo Hieronymus Bosch. Consapevole del poco tempo che le rimane a causa di un male incurabile, Claudine (una sensuale e affascinante Claudine Spiteri) decide di trascorrere i suoi ultimi giorni vivendo forti esperienze emotive filmate con la telecamera da Chris, che hanno come sfondo la celebre tela di Bosch e l'esplorazione dei suoi simboli. Complementare al successivo I colori della passione, come per l'incontro tra Greeneway e Van der Keuken, il film di Majewski mette in scena un movimento opposto, dalla vita al quadro, nel tentativo estremo di esorcizzare la morte che fatalmente sopraggiunge, mediante l'amplesso amoroso e le sue piccole morti e di trattenere la vita attraverso l'arte, unico paradiso possibile. Girato con realismo documentaristico al punto da risultare a tratti scabroso e disturbante, quando Majewski dà fondo al suo stile con la stessa spietatezza con cui Bosch dipingeva nel trittico la spaventosa varietà del mondo, perché nel Giardino delle delizie tutto è concesso e nulla è proibito.
Venerdì 18, alla stessa ora, si prosegue con Pollock (USA 2000), diretto ed interpretato da Ed Harris, un biopic sentito e riuscito che racconta il grande pittore americano come un uomo tormentato dai dubbi e impegnato in un solitario braccio di ferro tra la necessità di esprimere se stesso e il desiderio di escludere il mondo dalla sua opera fino a sprofondare nella spirale drammatica che distrusse il suo matrimonio, la carriera ed infine la sua vita in una tragica notte d'estate del 1956.

La terza ed ultima serata, sabato 19, condotta da Gianluca Covelli del Museo del Presente insieme alla critica d'arte Mimma Pasqua, prevede il recentissimo Mr. Turner (UK 2014) di Mike Leigh, finissimo ritratto del "poeta della luce" ma anche di un'epoca della società inglese. Grazie all'interpretazione straordinaria di Timothy Spall e al lavoro eccezionale svolto dal direttore della  fotografia, Dick Pope, il film di Leigh si consegna come il miglior tributo ipotizzabile al grande pittore romantico inglese.

Un excursus breve ed essenziale, dunque, proprio come la rassegna vuole definirsi, ma ricchissimo di temi e suggestioni per gli amanti del cinema quanto per quelli delle arti figurative.

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