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Barbe finte e intercettazioni genitali

Dalla strategia della tensione alla strategia dell’erezione

La stampa nazionale ci ha informato che paparazzi, annusapatte, guardoni con il tele-obiettivo, occhi e orecchie indiscreti, le cui gesta hanno riempito la nostra attenzione mediatica negli ultimi mesi fosse in realtà una nuova strategia, manovrata dai servizi segreti.

Insomma, dalle bombe che uccidevano persone, tipiche della strategia della tensione, alle bombe mediatiche: lo sputtanamento è la continuazione della guerra (prima fredda, oggi tiepida di lenzuola) con altri mezzi.

Dalla strategia della tensione alla nuova strategia dell’erezione, capace di uccidere la reputazione, ecco il prezzo che paghiamo al “nuovismo”.
Come dire: si cambia l’ordine dei fattori, ma il risultato non cambia.

Oggi come allora “per quanto vi sentiate assolti, sarete per sempre coinvolti”.

Il presidente di una Regione cade nella polvere (bianca): nella storia di un trans che si chiama desiderio però almeno un paio di comparse ci lasciano le penne in modo poco chiaro. Il sindaco di una importante città del Nord Est inciampa in una storia di corna e vendette. E si dimette. Si vota? Si rivolta? Il governo decide che si rimanda: meglio far cuocere lo scandalo a fuoco lento.

Vogliamo parlare di un direttore di giornale molto cattolico, cui è stato sparato addosso per via di presunte sue abitudini sessuali, che si è dovuto dimettere e che poi salta fuori che è stata la vittima designata nello scontro tra due poteri forti (ma molto forti) del Vaticano?

Un capo del governo, invece, prospera nel gossip, rafforza la sua immagine di vittima, anzi ottiene dal Parlamento ancora un altro biglietto omaggio per la propria immunità, morale prima ancora che politica.

Il bello di tutta la faccenda è che forse il complotto c’è, forse per semplice abitudine, che proviene dal passato. Il brutto di tutta la faccenda è che dirlo significa aver paura di essere vittima della teoria dei complotti, tanto cara agli anni che furono.

Facciamo così, diamo retta al corrispondente di un giornale straniero che ebbe a dire una verità fulminante: “In Italia gli scandali non sono fatti, sono opinioni”.

Se questo non è un complotto contro noi stessi, ditemi voi che cos’ è.

www.marco-ferri.com

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