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Cinema e Filosofia

Giuseppe Di Giacomo commenta Django Unchained e Lincoln

In sala con il filosofo

Giuseppe Di Giacomo commenta Django Unchained e Lincoln

Origine della tragedia nel lontano west del cinema e della Storia

di Riccardo Tavani

C’è un’origine delle cose, come quella della tragedia in Nietzsche, che non rimane cronologicamente sepolta in un punto X del passato, ma che continua a pulsare sotto la pelle viva e a scorrere nella linfa attiva del presente. Il cinema, come pelle, pellicola della storia e dell’attualità, può sensibilmente farci esperire la mobilità operante di un’origine lontana dentro il nostro presente. Per il professore Giuseppe Di Giacomo due film, Django Unchained e Lincoln, proprio ricoprendola dei costumi, degli ambienti e della lingua degli Stati Uniti di metà ‘800, mettono a nudo un’anima originaria non solo tragica e irrisolta ma addirittura esasperata dalla post modernità globalizzante.

“AguasAltas.com”: ci basta il web, tutto il resto è confusione

Il neo tribalismo di McLuhan e il pathos partecipativo collettivo

di Riccardo Tavani

Che un film come questo possa essere oggi prodotto, nella sua forma di commedia rivolta a un pubblico vasto, dimostra quanto non sia affatto scomparso ma stia anzi tornando di forte attualità il pensiero di Marshall McLuhan. Pur essendo questo pensiero ancora largamente poco conosciuto, il nome del suo autore sta rifiorendo sulle labbra di molti. Questo film, ad esempio, prende alla lettera uno dei concetti emblema di questo pensatore, quello di “Villaggio Globale”.

Il neorealismo magico e il miracolo di Kaurismäki

di Riccardo Tavani

Lustratevi le scarpe prima di andare a vedere questo film, ovvero prima di entrare in questa favola di lustrascarpe e gente minuta dai grandi sentimenti. A che epoca si rifaceva il C'era una volta delle nostre vecchie favole? A un'epoca indeterminata nel lontano passato. Quella di Kaurismäki, invece, oscilla tra il presente di bruciante attualità dell'immigrazione clandestina e il passato prossimo degli anni '50 – '60 dello scorso secolo, come “sistema d'immagine” dell'intero film.

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