Secondo l'analista somalo Mohamed Abshir Waldo, la pirateria nel Corno d'Africa è in origine una medaglia a due facce. La prima è quella umida degli abitanti dei 3300 chilometri di costa, ex nomadi che la siccità ha convertito in pescatori. Questi, la cui sopravvivenza dipende dalla pesca, a partire dalla caduta del regime del Generale Siad Barre nel 1992 e dalla disintegrazione della Marina Somala si sono trovati indifesi a dover contrastare la pesca illegale nelle loro acque territoriali da parte di pescherecci stranieri provenienti dall’Europa, dall’Arabia, dal lontano Oriente.